Opple Lighting

contro la polvere.) 2. Protezione contro l’ingresso di sostanze liquide e acqua IP *0 Nessuna protezione IP *1 P rotetto contro la caduta verticale di gocce (Nessun danno se esposto a gocce che cadono verticalmente.) IP *2 P rotetto contro la caduta verticale di gocce (Nessun danno se se le gocce cadono con un’inclinazione massima di 15°) IP *3 P rotetto contro spruzzi d’acqua diretti (Nessun danno se gli spruzzi (10L/min) cadono con un’inclinazione fino a 60° dalla verticale.) IP *4 P rotetto contro spruzzi (Nessun danno se gli spruzzi (10L/ min) provengono da tutte le direzioni.) IP *5 P rotetto contro getti (Nessun danno se i getti (12L/min) provengono da tutte le direzioni.) IP *6 P rotetto contro getti d’acqua potenti (ugello da 12,5 mm) nessun danno se i getti provengono da tutte le direzioni. IP *7 P rotetto contro getti d’acqua potenti (l’acqua non penetra se l’apparecchio è colpito da getti d’acqua potenti (100L/min) provenienti da tutte le direzioni.) IP *8 P rotetto contro gli effetti di immersione permanente (si può usare sott’acqua in determinate circostanze.) IP *9K P rotetto contro l’umidità (rimane pienamente funzionante con un grado di umidità superiore a 0% o se viene spruzzato con getti ad alta pressione.) IK Questa classificazione numerica, internazionalmente accettata, indica il grado di resistenza degli involucri di apparecchi elettrici agli urti di natura meccanica. In termini pratici, significa che il riflettore o il corpo esterno possono subire una deformazione in seguito a un impatto. Tuttavia, lampadine LED rotte, situazioni pericolose e effetti avversi alle condizioni indicate con i codici IP non sono autorizzati. I valori IK maggiormente utilizzati sono: • I K 02 Resistenza agli urti con energia d’impatto fino a 0,2 Joule Resistenza agli impatti standard, ad es. un apparecchio standard • I K 04 Resistenza agli urti con energia d’impatto fino a 0,5 Joule R esistenza agli impatti più elevata, ad es. un apparecchio standard con un sistema ottico rinforzato • I K 07 Resistenza agli urti con energia d’impatto fino a 2 Joule A pparecchio rinforzato, ad es. apparecchio standard con griglia protettiva • I K 08 Resistenza agli urti con energia d’impatto fino a 5 Joule A pparecchio antivandalismo, ad es. apparecchio chiuso con calotta in policarbonato o vetro • I K 10 Resistenza agli urti con energia d’impatto fino a 20 Joule Apparecchio antivandalismo, ad es. apparecchio chiuso SKG SKG è il partner che supervisiona le prestazioni a lungo temine e sulla sicurezza dei prodotti industriali per gli involucri degli edifici. Classi di isolamento Le classi di isolamento elettrico sono definite dalla norma CEI EN 61140 e indicano il grado di protezione fornito da un’apparecchiatura elettrica rispetto alla possibilità di prendere la “scossa”. La classificazione va dalla classe 0, la classe d’isolamento più bassa, alla classe III, la più alta. • C lasse O Gli apparecchi appartenenti a questa classe sono apparecchi nei quali la protezione si basa sull’isolamento principale (cioè il normale isolamento elettrico tra i conduttori di fase e la carcassa o altre masse metalliche dell’apparecchio stesso). In caso di guasto dell’isolamento principale le masse metalliche si porterebbero in tensione, provocando all’utente, nel caso questi ne venisse a contatto, una scossa elettrica. In caso di guasto dell’isolamento principale la protezione rimane affidata esclusivamente all’ambiente che circonda le parti conduttrici accessibili dell’apparecchio. Da molti anni gli apparecchi di Classe 0 non vengono più fabbricati e sono stati eliminati dalla normalizzazione internazionale. Tuttavia, in alcuni Paesi, questo tipo è ancora presente, in particolare nelle vecchie installazioni. In Italia il loro uso in connessione alla rete elettrica è proibito. • Classe 1 Componente dotato di isolamento principale provvisto di un dispositivo per il collegamento delle masse a un conduttore di protezione. Un guasto nell’isolamento in questi apparecchi può portare un conduttore di fase in contatto con la carcassa provocando un flusso di corrente attraverso il conduttore di protezione. I metodi per evitare la folgorazione dell’utente che può entrare in contatto con la parte metallica messa a terra sono due:1 Dimensionamento adeguato del dispersore di terra, e del relativo impianto, in modo da non permettere una tensione, provocata dalla corrente dispersa sulla terra e dalla resistenza che incontra nel percorso, al di sopra dei 50 volt.2 Inserimento, per obbligo di legge, di un interruttore differenziale a monte dell’impianto elettrico che sezioni la tensione nel caso di correnti disperse superiori a 30 mA. Questi apparecchi devono avere una spina a 3 contatti. • Classe 2 Gli apparecchi di classe II, detti anche a doppio isolamento, sono progettati in modo da non richiedere (e pertanto non necessitano avere) la connessione delle messe a terra. Ciò è ottenuto in genere realizzando l’involucro del contenitore in materiali isolanti, o comunque facendo in modo che le parti in tensione siano circondate da un doppio strato di materiale isolante (isolamento principale + isolamento supplementare) o usando isolamenti rinforzati. Sono inoltre stabiliti dei limiti stringenti per quanto riguarda la resistenza elettrica delle componenti che isolano verso ogni connessione esterna di massa o di segnale (resistenza di isolamento). Queste misure non comportano Accessori per la messa a terra e non dipendono dalle condizioni di installazione. Gli apparecchi di questa classe devono essere marcati “Class II” o con il simbolo di doppio isolamento, due quadrati concentrici. • Classe 3 Questa è la classe con maggiore protezione. Gli apparecchi che appartengono a questa classe funzionano con una tensione bassissima SELV (Safety Extra-Low Voltage). In pratica tale apparecchio viene alimentato o da una batteria o da un trasformatore SELV. La tensione prodotta, inferiore ai 25 Vac o 60 Vdc, è bassa al punto da non essere normalmente pericolosa in caso di contatto con il corpo umano. Gli apparecchi di Classe III non devono essere provvisti di messa a terra di protezione. Le norme internazionali CEI (Commissione Elettrotecnica Internazionale) relative agli apparecchi elettromedicali non riconoscono gli apparecchi di Classe III, poiché la sola limitazione della tensione non è ritenuta sufficiente ad assicurare la sicurezza del paziente. Le norme medicali definiscono una classe AI (alimentazione interna) data da una batteria, che non include un’alimentazione con una bassissima tensione di sicurezza. Gli apparecchi appartenenti alla Classe 3 si riconoscono dal simbolo di un rombo con all’interno III. Senza sfarfallio Lo sfarfallio è la fluttuazione dell’emissione luminosa di un apparecchio di illuminazione o lampada nel tempo. La quantità di sfarfallio è espressa in percentuale. Se la percentuale di sfarfallio è classificata come “nessun rischio” secondo lo standard IEEE1789, OPPLE classifica prodotti che rispondono a questa normativa come privi di sfarfallio. D-Mark Gli apparecchi contrassegnati da questo marchio possiedono una temperatura limitata della superficie che li rende adatti al montaggio in ambienti dove la presenza di polvere e fibre comporti il rischio di incendio (VDE 0711 parte 2 - 24). Zhaga Zhaga è un consorzio aperto e globale nel settore dell’illuminazione che mira a standardizzare le interfacce dei componenti degli apparecchi di illuminazione a led per permettere la intercambiabilità e la interoperabilità di prodotti costruiti da differenti produttori . Zhaga book 18 è una interfaccia intelligente tra apparecchi di illuminazione esterna e nodi di comunicazione . Specifica gli aspetti relativi all’alimentazione e alla comunicazione, oltre all’adattamento meccanico e ai pin elettrici. DATI TECNICI GLOSSARIO LAMPADE & ACCESSORI OUTDOOR INDOOR SMART Versione Aprile 2024 Dati soggetti a possibili modifiche 209

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